Il muro a Betlemme

  • La Barriera di separazione (che, a seconda del punto di vista, è definita Barriera di sicurezza o Muro della vergogna anche all’interno dello stesso Israele) costruita a partire dal 2002 e ancora non terminata, separa Israele dai Territori Palestinesi in Cisgiordania.
  • La sua lunghezza è di 730 Km  ed ingloba la maggior parte delle colonie israeliane  e gran parte delle sorgenti d’acqua nei Territori Occupati, superando in certi punti per più di 28 km la Linea Verde (il confine stabilito dall’armistizio arabo-israeliano del 1949).
  • Il muro costruito in cemento armato, è alto fino a 9 m, fortificato con torri di controllo ogni 300m, da trincee profonde due metri e da recinzioni di filo spinato.
  • La posizione ufficiale di Israele è che serve a bloccare gli attentati terroristici; per i Palestinesi il suo percorso irregolare serve invece solo a strappare territorio a quello fissato dagli accordi di Oslo e peggiora sensibilmente le condizioni di vita della popolazione locale che spesso ha lavori, parenti, conoscenti al di là della barriera.
  • La vita al di là del muro non è semplice. Ancora oggi, infatti, l’esercito israeliano impone coprifuoco e restrizioni agli spostamenti della popolazione, la disoccupazione è rimasta a livelli altissimi e migliaia di palestinesi in Cisgiordania continuano a contare sugli aiuti delle Nazioni Unite.
  • Il check point che segna  il passaggio obbligato per chi voglia andare da Gerusalemme e Betlemme è la più eclatante testimonianza della tensione che ancora oggi si respira in questi territori.
  • Infatti per entrare e uscire da Betlemme, dal 2004 si deve  passare attraverso  un  check point che apre un varco nel muro che lambisce la città : per i turisti è sufficiente il  controllo  dei passaporti, ma per chi vi risiede e deve uscire per lavorare a Gerusalemme, la vita diventa impossibile, sia per le attese, le umiliazioni che vengono spesso causate dai militari israeliani. Fin dalle 4.00 del mattino, e ancor prima, centinaia di persone si ritrovano in fila, ammassati  in strutture metalliche in attesa dei controlli.
  • All’interno di Betlemme, il muro diventa parte viva del paesaggio, una presenza costante, che ti accompagna lungo la strada  che porta alla via  principale, che poi si intrufola tra alcune case, con un movimento di svolta inatteso, per separare e creare confini …
  • Il muro appare come un peso insostenibile, con i suoi manifesti di denuncia, di rinnegamento dei diritti umani, con i suoi murales  dipinti anche da artisti provenienti da altre nazioni  che esprimono con l’immediatezza dell’immagine  il diritto alla vita, alla pace, alla terra  per il popolo palestinese.
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